martedì, novembre 29, 2005

Guinizzelli

Ragazzi ho letto la vostra richiesta di un aiuto per quanto riguarda la verifica su Guinizzelli.
Premetto che NON POSSO aiutarvi (come vorrebbe qualcuno!) durante la verifica, e NON POSSO neppure aiutarvi nella ricerca della possibile verifica che dovrete svolgere. Non sarebbe corretto nei confronti della professoressa. Questo penso che lo capite.
L'unica cosa che posso dirvi (e non è poco!) è di andarvi a rivedere un post che avevo pubblicato sul blog nel mese di Giugno. Può esservi di grande aiuto. ;-> Mi raccomando, fatelo rileggere a tutti! Non fate gli egoisti. Fatelo leggere anche alle ragazze, siate generosi! Gianluca, Luca e Antonio se non lo dite a tutti me la prenderò con voi!
A presto e in bocca al lupo per la verifica!
magister

mercoledì, novembre 23, 2005

Lo sapevate che Plauto...

Dato che state studiando la commedia in lingua latina vi scrivo una curiosità.

Sapevate che per moltissimo tempo Plauto non fu nelle scuole oggetto di studio?
I motivi sono due:
1. lingua, stile e metrica sono molto difficili e lontani dal latino classico usato da Cesare e Cicerone;
2. i temi delle sue commedie sono stati spesso giudicati poco adatti a fornire esempi di moralità e serietà. In pratica, non si studiava Plauto perchè era poco serio!!!

un saluto a tutti!
magister

martedì, novembre 22, 2005

Un Manifesto per l'educazione

Per difenderci dal relativismo assoluto, dal nichilismo, dalla noia, dalle ansie e dalla violenza, ecco la risposta di alcuni intellettuali italiani. Per una volta si va nel verso giusto. Queste sono le vere novità in un mondo totalmente disorientato.
Ogni uomo che senta dentro di sé la passione e l’amore per la vita dovrebbe avere il compito di trasmettere agli altri questa passione e questo amore. Come? Ricordandosi della nostra tradizione culturale, innanzitutto.
Riporto qui di seguito il Manifesto, evidenziandone i punti maggiormente significativi.

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APPELLO
Se ci fosse una educazione del popolo tutti starebbero meglio
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L’Italia è attraversata da una grande emergenza. Non è innanzitutto quella politica e neppure quella economica - a cui tutti, dalla destra alla sinistra, legano la possibilità di “ripresa” del Paese -, ma qualcosa da cui dipendono anche la politica e l’economia. Si chiama “educazione”. Riguarda ciascuno di noi, ad ogni età, perché attraverso l’educazione si costruisce la persona, e quindi la società.Non è solo un problema di istruzione o di avviamento al lavoro.
Sta accadendo una cosa che non era mai accaduta prima: è in crisi la capacità di una generazione di adulti di educare i propri figli.
Per anni dai nuovi pulpiti - scuole e università, giornali e televisioni - si è predicato che la libertà è assenza di legami e di storia, che si può diventare grandi senza appartenere a niente e a nessuno, seguendo semplicemente il proprio gusto o piacere.
È diventato normale pensare che tutto è uguale, che nulla in fondo ha valore se non i soldi, il potere e la posizione sociale. Si vive come se la verità non esistesse, come se il desiderio di felicità di cui è fatto il cuore dell’uomo fosse destinato a rimanere senza risposta.
È stata negata la realtà, la speranza di un significato positivo della vita, e per questo rischia di crescere una generazione di ragazzi che si sentono orfani, senza padri e senza maestri, costretti a camminare come sulle sabbie mobili, bloccati di fronte alla vita, annoiati e a volte violenti, comunque in balia delle mode e del potere.
Ma la loro noia è figlia della nostra
, la loro incertezza è figlia di una cultura che ha sistematicamente demolito le condizioni e i luoghi stessi dell’educazione: la famiglia, la scuola, la Chiesa.Educare, cioè introdurre alla realtà e al suo significato, mettendo a frutto il patrimonio che viene dalla nostra tradizione culturale, è possibile e necessario, ed è una responsabilità di tutti. Occorrono maestri, e ce ne sono, che consegnino questa tradizione alla libertà dei ragazzi, che li accompagnino in una verifica piena di ragioni, che insegnino loro a stimare ed amare se stessi e le cose.Perché l’educazione comporta un rischio ed è sempre un rapporto tra due libertà.È la strada sintetizzata in un libro cruciale, nato dall’intelligenza e dall’esperienza educativa di don Luigi Giussani: Il rischio educativo. Tutti parlano di capitale umano e di educazione, ci sembra fondamentale farlo a partire da una risposta concreta, praticata, possibile, viva. Non è solo una questione di scuola o di addetti ai lavori: lanciamo un appello a tutti, a chiunque abbia a cuore il bene del nostro popolo.
Ne va del nostro futuro.

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Per aderire all'appello andate alla home page del sito di Comunione e Liberazione:
http://www.clonline.org/it/
Trai primi firmatari:
Allam Magdi, vice direttore Corriere della Sera
Avati Pupi, regista
Boffo Dino, direttore Avvenire
De Bortoli Ferruccio, direttore Il Sole 24ore
Ferrara Giuliano, direttore Il Foglio
Muccioli Andrea, responsabile comunità San Patrignano
Polito Antonio, direttore Il Riformista
Risè Claudio, psicoanalista
Rondoni Davide, poeta
Rossella Carlo, direttore TG5 Mediaset
Vittadini Giorgio, presidente Fondazione per la Sussidiarietà

mercoledì, novembre 09, 2005

Saluti dai vostri ex...

Hello there! how's life?
We hope you are always the same good students we met last year.
What about your results in english and latin?
We learnt about Luca's foot and we wish him an early recovery.
Try to do your best at school (and outside!) and be ready... we're coming to see you soon.
A big hug,
your english ex-teacher and magister vester

giovedì, novembre 03, 2005

Verifica di latino

ciao ragazzi
ho saputo da alcuni di voi che oggi avete svolto la verifica di latino.
Allora com'è andata?
Fatemi sapere! e se avete dubbi o problemi vi ricordo che potete sempre scrivermeli sul blog oppure chiamarmi.
un abbraccio a tutti
magister